La poesia “La mia torta di mele sfornata” di Rosalba Di Giacomo è un’affettuosa reminiscenza che emerge dalle pagine di un ricettario antico, portando con sé non solo la dolcezza delle mele ma anche il peso emotivo di un passato che ancora parla e vive nei gesti di ogni giorno.

Il semplice atto di sfornare una torta si trasforma in un viaggio sensoriale che supera la barriera del tempo, dove i profumi di cannella e mele diventano veicoli di memorie e emozioni. La cucina si fa luogo di magia, uno spazio dove il presente si intreccia indissolubilmente con le voci del passato, e il dolce che riposa sulla gratella diventa un ponte tra il qui e ora e i ricordi affettuosi di chi ci ha lasciato un’eredità di saggezza attraverso le pagine ingiallite di un quaderno di ricette.

Con una delicatezza narrativa, Di Giacomo ci invita a considerare la torta di mele come simbolo di una lezione di vita più ampia, sottolineando come a volte, nelle proporzioni imprecise e nei piccoli errori, si possano nascondere le verità più profonde. L’autrice suggerisce che se solo potessimo interpretare correttamente queste ricette ereditate, potremmo trovare le dosi perfette per affrontare l’esistenza stessa.

Pubblicata il 19 aprile 2024, questa poesia parla al cuore con la sua semplicità e la sua intima grandezza. “La mia torta di mele sfornata” non è solo un omaggio alla figura della nonna e alla continuità familiare, ma un invito a riscoprire e riconnettersi con le radici che ci definiscono e orientano. In ogni pezzo di torta, in ogni aroma che si diffonde nella casa, c’è una storia da ascoltare, una lezione da apprendere e un amore che, come il dolce profumo delle mele, non conosce il tramonto del tempo.

Rosalba Di Giacomo: La mia torta di mele sfornata.
Ho sfornato la mia torta.
Profumo dolce di mele in cucina
e subito si è confuso
con l’aroma di cannella
e con l’odore del passato.
Sembra niente una torta di mele,
la sua ricetta fra i fogli ingialliti
del quadernino di nonna
che quando lo scorri ti parla,
suggerisce, raramente plaude,
spesso rimprovera
per le proporzioni non giuste.
C’è sempre qualcosa di inesatto o di errato.
A saperlo ben leggere
forse vi avrei scorto le giuste dosi
per vivere la vita.
Rosalba Di Giacomo
19 Aprile 2024