La poesia “Un sogno visto con gli occhi di un bambino” di Rosario Rosto è una meditazione dolceamara sulla discrepanza tra i sogni dell’infanzia e la realtà dell’età adulta. Il desiderio di diventare un principe, simbolo di potere e perfezione, si scontra con il destino di un uomo comune, un cavaliere nell’anima ma semplice nella vita quotidiana.

Rosto ci conduce attraverso un viaggio emotivo, dipingendo l’immagine di un sogno che persiste nonostante il passare del tempo. Il poeta si descrive come un narratore di storie, un fabbricante di sogni che, pur sapendo di non poter mantenere le promesse fatte, continua a raccontarle per tenere viva la speranza e per donare un sorriso a chi ascolta. C’è una genuina accettazione della realtà mista a un desiderio inestinguibile di credere nelle favole, quelle che non finiscono mai, e di sperare contro ogni logica.

Il riferimento a “Don Chisciotte”, l’iconico personaggio che combatte contro mulini a vento, è particolarmente toccante. Esso enfatizza la nobiltà nel cuore dell’uomo semplice, l’eroismo nascosto dietro a gesti quotidiani, e la bellezza della lotta per ideali irraggiungibili. La poesia di Rosto è un omaggio all’umanità, alla capacità di sognare, e alla forza interiore che ci spinge a perseguire la grandezza in un mondo che spesso ci costringe alla mediocrità.

Il testo si rivela come una carezza e un incoraggiamento a mantenere vivi i sogni infantili, perché sono essi che danno colore e senso alla nostra esistenza. “Un sogno visto con gli occhi di un bambino” è un’ode alla purezza dell’aspirazione e alla bellezza imperfetta della vita umana, ricordandoci che, in fondo, ogni uomo semplice può essere un cavaliere, un principe nel proprio regno di sogni e speranze.

Un sogno visto con gli occhi
di un bambino di Rosario Rosto

Da grande, volevo fare il principe
ma mi fu detto d’essere cavaliere.
Ma nella realtà divenni
un uomo semplice.
Un cuore, capace di mettere insieme
due o più parole.
E’ solo una storiella.
Una di quelle che racconti
davanti ad un camino
per far sorridere un po’
chi ti sta a sentire.
Io, invento sogni.
Promesse
che sarebbe meglio
non mantenere.
Come in una favola.
Quelle che non finiscono mai.
Io non ci credo, dico
poi credo a tutto.
O almeno ci spero.
Io son così, un uomo semplice
un uomo, dal cuore nobile.
Un “Don Chisciotte” forse.
L’impavido cavaliere
che sognava di diventar principe.