“I Giorni di Vetro”, l’ultimo lavoro di Nicoletta Verna, è un romanzo che ci immerge nelle profondità della natura umana attraverso la vita di Redenta, un personaggio dalla resilienza straordinaria e dalla prospettiva unica. La storia di Redenta è quella di un’anima nata sotto un cattivo presagio nel piccolo paese di Castrocaro, lo stesso giorno del noto delitto di Giacomo Matteotti, che contrassegna l’ascesa del fascismo in Italia.

Redenta, caratterizzata da una “gamba matta” dovuta alla polio, è l’emblema di un’innocenza che vede oltre le apparenze e che resiste con stoicismo alla violenza del Ventennio e alla prevaricazione sia politica che maschile. La sua esistenza si srotola attraverso decenni di storia italiana, intrecciandosi con eventi e personaggi chiave, tra cui il gerarca Vetro, figura che incarna il sadismo e il potere oscuro del periodo.

La voce di Redenta, intensa e penetrante, non cessa di risuonare nella mente del lettore ben oltre la fine del libro. La sua capacità di sperare e l’istinto di salvaguardare gli altri, persino a discapito di se stessa, fanno di lei un simbolo di luce in un’epoca oscurata dalla brutalità. Il romanzo intreccia anche il destino di Iris, partigiana coraggiosa, custode di segreti e simbolo della lotta per la libertà e la dignità.

Con una prosa che tocca corde profonde, “I Giorni di Vetro” di Nicoletta Verna si presenta come un’opera di grande intensità e coraggio, un viaggio nelle nostre fragilità e nelle nostre speranze indomite di fronte allo scandalo della Storia. È un romanzo che ci sfida a confrontarci con la nostra storia collettiva e individuale, un inno alla capacità umana di resistere e di trovare speranza anche nei momenti più bui.