E cominci a dissertare
tra onde ed aria
come figura plenaria
che dirige la sua conferenza
avviandomi
tra le irte punte degli scogli
dedite a ferire e lacerare,
a soffocare il lievito felice
delle mie giornate,
a spargere ombre
che gravitano sul mio sole.
Tu sei sillaba senza luce
dedita a distruggere
il mio incanto vitale
con discorsi impigliati
nella tua logica matematica
atti a creare crepe
dentro la mia anima
in una continua recidiva
che non si rigenera, anzi
la tua ultima parola
è sempre
gelido vento di libeccio.
@Grazia Denaro@
Freddezza , e grande distacco d’amore, che rendono amari giorni di vita. Versi notevoli, molto apprezzati
Grazie per l’apprezzato commento, ti auguro una serena serata poetessa!