Questa devianza dai giorni assolati
ci ha precipitati nel cono d’ombra
adagiandoci in giorni monotoni
cadenzati da notizie travagliate
che parlano di cupi cieli
emananti la patina della malinconia.
Acuta è la nostalgia del verde
poco lontano
e della libertà che ha il vento
nel suo fluire.
Lontano quel tempo spensierato
colmo di giubilo.
Così vivo il ricordo
delle primavere passate
pregne di profumi e colori
che accendevano gli occhi
colmando l’interiorità
di quella gioia primordiale
liberi di muoverci
nell’assaporare la vita
in ogni sua sfaccettatura.
@Grazia Denaro@
Attimi di disagio interiore, nel vivere una primavera anomala, lontana da vividi approcci della natura, racchiusi solo in stagioni precedenti…
Versi belli
Grazie mille dell’attenzione e del commento. Buon pomeriggio, carissima Silvia!
Una primavera ben nefasta questa…la peggiore in assoluto di tutte quelle vissute e i nostri animi si adattano alla malinconia che grava nell’aria e non ci permette di vedere le bellezze che la stagione comunque ci regala. Perché, nonostante tutto, la vita va avanti, come del resto deve essere. Una poesia che ho molto apprezzato stilata con la abituale grazia dell’autrice.
Grazie di cuore della tua presenza Vivì. Ho apprezzato moltissimo il tuo commento. Un caro saluto, Grazia!