Vicinissima alla fontana del Tritone del Bernini e da piazza Barberini, dai luoghi della dolce vita romana e della grande bellezza, esiste un luogo che più di tutti incarna il lato oscuro, che Roma cela, nei suoi tanti strati sovrapposti in oltre due millenni di storia. In via Veneto si trova la Cripta di Cappuccini di Roma, luogo famosissimo, quanto inquietante, che da diversi secoli, meraviglia, spaventa e induce, chi lo visita, a profonde riflessioni sulla morte e sulla vita.

E’ un luogo che non si adatta alle persone sensibili e facilmente impressionabili, ma è per coloro che sopportano la vista delle ossa umane. E’ una visita da non perdere, per quanto rimarrà impressa nella mente.

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La cripta si trova sotto alla chiesa di Santa Maria della Concezione, annessa ad un convento cappuccino risalente alla prima metà del ‘600 per volere di Papa Urbano VII. Nell’800 il convento fu demolito per ricostruire la nuova via Veneto, salvando però la chiesa e la sottostante cripta.

La chiesa formata da una piccola navata con cinque cappelle laterali, è arricchita da molte reliquie, sepolcri illustri e importanti opere d’arte, tra cui alcuni dipinti realizzati da Pietro da Cortona e dal Domenichino. Tutto è interamente decorato con ossa umane, ordinatamente composte a creare complessi motivi; sono i resti mortali di oltre 4000 frati vissuti nel convento e morti tra il 1500 e il 1800.

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Quando si scendono le scale si entra in un  ambiente molto particolare,annunciato da un “memento mori” molto comune in passato : “QUELLO CHE VOI SIETE NOI ERAVAMO; QUELLO CHE NOI SIAMO, VOI SARETE”. Le ossa compongono particolari simboli legati alla morte, come clessidre, orologi, farfalle, e addirittura lo scheletro di un bambino, che regge una bilancia e la falce del mietitore, anch’essa costituita da ossa; dal soffitto pendono lampadari fatti con falangi o coccigi. Sulle pareti si trovano migliaia di tibie, femori e teschi, tramutati in materiale da costruzione per creare nicchie architettoniche che accolgano gli scheletri vestiti con il saio di alcuni frati.

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Di fronte alla alla Cripta dei Cappuccini non si rimane indifferenti..lascia sempre il segno! I resti umani sono svuotati di ogni significato spirituale e interpretati come semplici oggetti materiali, ma la pazienza dei frati li ha investiti di un nuovo scopo e un nuovo significato : divenute parti di complesse decorazioni simboliche, tutte queste ossa servono come “memento mori”, e come spunto di riflessione per i visitatori, che sono obbligati a osservare la morte, e la speranza di una vita eterna, attraverso un linguaggio assai crudo, quanto artistico.

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All’interno della Cripta è vitato toccare, fare fotografie e filmare, sia per rispetto ai corpi, che per preservare questo delicatissimo allestimento.