TRASPORTI, di Rita Stanzione

TRASPORTI

Cos’hanno gli occhi tuoi
collisi con l’acqua?

al parossismo di una mezza luce
falene da ardere
che nemmeno l’estate
freme di tante spezie.

Lume, trasporti nelle crepe
-dimentico i miei quadri
di nature morte-

da prima di anticamera
vedo ortensie lì
ad attendermi
le ossa germogliate
sotto i miei volti
alterni
da uno stupore di epiglottide
a nostalgie mesmeriche

e già divento ciglio alato
su transiti di assenze
le mie care ombre
di quando il sole è calmo
e un antro, seppia.

Rita Stanzione, inedita (marzo 2018)