LE SPOGLIE DELLA MADDALENA

Appendo la tristezza al chiodo
sulla croce cariata dalle lacrime della Maddalena,
non conosco il peso della colpa
che le vieta l’ingresso al paradiso.

Noi, femmine di carne morbosa,
col grembo vasto come il letto di un fiume
sbocciamo nella foce delle liquide voglie
che sgorgano nell’atto della creazione.

Ci fondiamo unite al vostro corpo
generato, per capriccio, dal fango e dal sangue,
scaldando le membra di freddo acciaio
vi stiamo addosso come una seconda pelle.

Respirate le nostre intime fragranze
indossandole di notte come un cappotto,
maledite, offuscati, le estreme curve
che vi fanno sbandare in un cieco tunnel.

Abbraccio ai piedi della croce
le nude spoglie della Maddalena.

Non è cambiato nulla dai secoli della lapidazione:
ci venerate,
fecondate,
come una sigaretta
gettate…

FEMMINILITÀ PERDUTA (aderente al Realismo Terminale)

Ho dimenticato di essere donna
ferma al semaforo rosso
sullo svincolo di questa vita,
sbandata come una macchina
tamponata in attesa del pagato pedaggio.

Ho messo ogni curva
nel rottamaio dell’usato:
seni, fianchi, candido ventre
allo stoccaggio dei pezzi di ricambio.

Femminilità,
quella scordata
come un bicchiere di vodka
svuotato troppo in fretta.

Izabella Teresa Kostka, 2018

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