Intervista a Massimo Leonardo Villucci, a cura di Stefano Labbia
Alessandria today: Benvenuto Massimo! Presentati pure ai nostri lettori!
Eccomi! Mi chiamo Massimo Leonardo Villucci ho 41 anni e vivo a Milano. Dopo essermi laureato in Economia bancaria e aver svolto sette anni di consulenza mi sono diplomato presso la scuola di recitazione “Quelli di Grock” a Milano. Attualmente conduco laboratori teatrali presso scuole e associazioni. Oltre a partecipare a diverse produzioni teatrali e cinematografiche, collaboro con diverse realtà, sia in Italia che in Svizzera, negli atelier della comunicazione affiancando psicologi, pedagogisti e formatori aziendali. Inoltre sono speaker e doppiatore per la Radiotelevisione Svizzera Italiana e per alcuni studi di produzione italiani.
Qual’è il tuo approccio alla recitazione? Come studi il personaggio che devi interpretare?
Fondamentalmente mi lascio trasportare dalla storia e dalle suggestioni del testo, quello che c’è scritto e quello che non c’è scritto. Dalle relazioni volute dall’autore all’interno delle dinamiche dei vari personaggi. La ricerca del personaggio, una volta definito e compreso, avviene partendo da se stessi, da quello che si è e da quello che non si è. E poi mi piace lasciarmi sorprendere…
Cosa provi quando sei in scena?
Ogni volta che calco la scena incombe una domanda amletica: “Ma stasera non potevo stare seduto sul divano con una birra a vedere un bel film in santa pace?” Subito questo dubbio svanisce e inizia la magia del teatro!
Un aneddoto divertente legato al mondo della recitazione?
Un appuntamento che si ripete ogni sera, un minuto prima di andare in scena, è il rituale degli attori che si scambiano dopo aver pronunciato per tre volte il fatidico “M…a!”
Teatro, cinema o tv: la tua top 3 e perché!
1° Teatro buona la prima!
2° Cinema mi piace farlo perché permette di assaporare quello che non puoi fare con il teatro, per esempio una recitazione diversa.
3° TV troppa leggerezza
Grazie mille per la disponibilità!