Prosa. “Il tramonto”, di Maria Rosa Oneto

tumblr_pszj1hnaP01yqp26lo1_500.jpg


“Il tramonto”

Scoprimmo il tramonto in una vecchia scatola di latta, vuota di biscotti, che il mare aveva cesellato.
Un tramonto arancio e oro fuso,
disceso dal cielo come un destriero
dalla lunga criniera.
Una felicità sospesa, a silenzi incandescenti, a onde malvagie, frastornate, a languori di cuore
distesi sulla sabbia ha spiare le conchiglie.
Non parlammo per lungo tempo, tenendoci stretti quella vecchia scatola di latta, sbiadita dall’usura.
Il vento, confondeva i ricordi, la nostalgia flebile e ingannevole, le antiche memorie radunate in una stanza e quel sapore di bellezza chiuso nell’armadio della speranza.
Scoprimmo il tramonto dietro una grata da carcerati. Oltre il balcone semichiuso di un ospedale pediatrico, nel silenzio ovattato di un volo d’airone, sopra un barcone di disperati alla deriva, nella misericordia di una mano tesa a reggere il Mondo con la stessa fatica di ieri!

foto tumbir