Dopo la strage in Florida
Il presidente sostiene testo bipartisan in Senato. Il presidente Usa finora è stato un candidato nettamente contrario a ogni intervento, oltre che legato a filo doppio con la potentissima lobby della National Rifle Association. Ieri, gli studenti sopravvissuti a Parkland hanno annunciato una marcia contro le armi
19 febbraio 2018
Donald Trump apre a una stretta sulle armi da fuoco. Il presidente americano – ha detto uno dei portavoce della Casa Bianca, Raj Shah – sostiene gli sforzi per migliorare il sistema di controlli federali sull’acquisto di pistole e fucili. La base per questo tipo di azione potrebbe essere – ha spiegato il portavoce – una legge bipartisan presentata al Senato. E’ la prima volta che Trump fa un’apertura sul fronte delle armi, lui che finora è stato un candidato nettamente contrario a ogni intervento, oltre che legato a filo doppio con la potentissima lobby della National Rifle Association (Nra) che lo ha sostenuto nella sua corsa alla Casa Bianca. “A novembre – aveva detto prima delle elezioni presidenziali – è in gioco il secondo emendamento della Costituzione”, quello che riconosce la libertà per ogni americano di possedere un’arma. Ma ora il presidente potrebbe essere pronto a una piccola svolta, sotto la pressione di studenti, insegnanti, genitori che, dopo l’ultima strage in un liceo della Florida, chiedono a gran voce di fare di più contro la piaga delle sparatorie nei campus scolastici e universitari.