Olio su tela – 1889

Giovanni Segantini ( Ala, Trento 1858 –  Schafberg Alto, Maloja 1899)

Nel 1891 alla prima mostra Triennale di Brera, erano presenti gli autori più accreditati e innovativi del periodo con opere di un certo spessore artistico: Giacomo Previati con Maternità, Emilio Longoni con La piscinina, Nomellini con Piazza caricamento a Genova e Giovanni Segantini con Le due madri. L’unica opera che riscosse un pieno consenso della critica fu appunto il dipinto di Segantini: gli fu riconosciuto il merito di un naturalismo molto fedele al sentimento dell’intimità e della maternità. Osservando il dipinto possiamo vedere come il suo pennello costruisce la scena notturna e silente nella stalla, dove la madre assopita sopra un piccolo sgabello quasi dimentica il bimbo addormentato in grembo mentre il vitellino è accanto alla vacca che tiene il muso chino nella scura cavità della mangiatoia. La luce che emana dalla fiamma sposta il buio quasi al di fuori del dipinto, le figure emergono dall’ombra grazie alle pennellate chiare che, come raccontò lo stesso Segantini, riuscì a rendere possibile utilizzando filamenti di colori puri e tempestando la tela di pennellate sottili, secche e grasse. Inoltre sono evidenti tracce di oro zecchino tra una pennellata e l’altra.

Il dipinto venne poi esposto alla mostra della Secessione viennese del 1896 dove vinse la Medaglia d’Oro. Dalla collezione di Grubicy passò attraverso l’asta del 1927 a Germano Benzoni. Oggi si trova alla Galleria d’Arte Moderna di Milano.