Stefania Zanardi: “L’idea di Europa in Husserl”

Ovada: Venerdì 29 marzo presso il Liceo Scientifico B. Pascal di Ovada la prof.ssa Stefania Zanardi, docente ordinario dell’Università di filosofia di Genova, ha tenuto un incontro nell’ambito del Ciclo di letture filosofiche, organizzato dall’Associazione Filosofica Ligure, sul tema: “L’idea di Europa in Husserl”.

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Studenti e docenti hanno partecipato numerosi alla proposta di approfondimento del pensiero del filosofo, nato a Prossnitz (Moravia) nel ‘900 e che, fondatore della fenomenologia e membro della scuola di Brentano, si era interrogato sul rapporto che intercorre tra soggetto e oggetto nell’ambito della conoscenza e sugli effetti che il positivismo ebbe nella società a lui contemporanea, quando scienza e tecnologia rischiavano di sopraffare l’esistenza dell’uomo, minacciando il valore della cultura e il destino dell’identità politico-sociale dell’Europa.

Ma l’argomento è assolutamente attuale ed è stata la relatrice che con ammirevole maestria e sicura competenza ha mirabilmente illustrato l’impegno di Husserl a dimostrare come “L’eroismo della ragione sia capace di superare il naturalismo per pensare al futuro dell’Europa e dell’uomo in una speranza che persiste, sostenuta dalla volontà del bene”. E’ questo, infatti, il principio teleologico cui non solo le singole nazioni ma ogni uomo deve tendere per manifestare in modo autentico la propria umanità.

La prof.ssa Zanardi, dopo aver brevemente illustrato le note biografiche, ha precisato quanto sia importante per Husserl il concetto di intenzionalità che, immediatamente, evoca quella sfera etico-sociale in cui deve essere impegnato il singolo, il quale non guarda il mondo come semplice fenomeno o da un punto di vista solo logico-teoretico ma quale dimensione di intersoggettività e universalità in cui operare per realizzare il bene della comunità.

In Husserl l’idea di Europa non è ridotta a definizione geografica, perché al filosofo interessa soprattutto superare la crisi della storia dell’umanità che deve essere inscritta in un orizzonte etico, finalizzato al rinnovamento della società mondiale. Husserl prospetta uno spirito sovranazionale europeo né socialista né marxista, in cui l’intellettuale è il primo ad agire in termini di responsabilità razionale: non basta essere consapevoli che entriamo e usciamo da questo mondo con la nascita e la morte biologica. Si tratta, invece, di volere partecipare attivamente al processo di progressiva completezza che il mondo deve assumere attraverso un rapporto di reciproca empatia tra gli uomini, i quali devono stringere tra loro legami spirituali, espressione di quella volontà infinita, Dio, che non è tanto un principio ordinatore ma ciò da cui è generata quella fiducia in virtù della quale ogni uomo esercita la propria libertà per partecipare fattivamente all’edificazione di un’umanità che superi lacerazioni, pregiudizi ed egoismi in nome di un’unità reale.

Husserl resiste a un tramonto dell’Occidente e dell’Europa: se la guerra dimostra la povertà etica e politica, la potenza della filosofia e del logos hanno la possibilità di distruggere le barbarie e recuperare il territorio delle coscienze, dove ognuno è chiamato ad essere testimone di verità.

Il simposio si è chiuso con un dibattito appassionato tra gli studenti e la prof.ssa Zanardi, la quale oltre a rispondere in modo puntuale ai loro dubbi, ha proposto anche alcune indicazioni biografiche sull’argomento.

ELENA DI GESUALDO