Giuseppe Pelizza da Volpedo

Volpedo 1868 – 1907

LA NEVE (1906) – Olio su tela

Negli ultimi anni del secolo l’artista nei suoi paesaggi esaltava l’anima della natura e qui in questo piccolo quadro si può ascoltare il ‘suono’ della spessa coltre della neve: l’orizzonte è delimitato dalle colline con i vigneti anch’essi innevati, creando quasi un contrappunto cromatico rispetto alle masse ortogonali delle chiuse, ai tronchi degli alberi spogli e al ponte della roggia.

Il pittore negli ultimi anni della sua carriera era giunto al superamento del divisionismo interessandosi al paesaggio puro in cui la pittura è armonia equivalente della natura. Facendo tesoro delle esperienze del suo soggiorno a Firenze tra il 1893 e il 1894 Pelizza unisce l’interesse per la pittura di Fattori con quello dei preraffaeliti inglesi  e cerca di approfondire il rapporto  lega l’uomo alla natura, nella quale si ritrova il riflesso dell’armonia universale.

Lo studio del dato di natura diventa dunque gradino imprescindibile per il passaggio alla visione interiore: egli, dunque, preferisce un Simbolismo che tragga dalla natura e dalla pittura gli elementi per significare e forse comprendere il mondo psichico.