La saggia brevitas, di Michela Zanarella

L’istinto altrove edito da Giuliano Ladolfi Editore. Parole delicate intessute ad arte ed impresse nella roccia della vita svelano, in segreto, l’indomabile ricerca d’una candida luce, desiderio mai sopito che alita in cuor intrepide speranze messe innanzi ai casti occhi nel mai vano tentativo di alleviar con dignità qualsivoglia condizione umana intrisa di affanni, d’innumerevoli perplessità.

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Versi corposi, ma leggeri, s’irradiano gentilmente nel silenzio della stanza colorando d’improvviso mura stinte e desolate; ah che pace che provo nel meditare la rinomata nonché saggia brevitas d’una giovane donna che carezza i silenzi, la notte (con i suoi misteri), il sole, il colore delle foglie, l’incontrastata bellezza del mare, azzurro riflesso d’un cielo fatto di luce, dunque di Verità.

Dio abita l’anima che sa descrivere l’oltre con disinvoltura e che vive il suo tempo terreno con ammirevole vitalità evitando, cautamente, di recidere quel filo sottile che lega saldamente la terra, talvolta fredda ed avvilente, allo straordinario luogo incantato dove qualsiasi essere mosso da ardore si tufferà prima o poi, assaporando in pienezza un intimo senso d’Eternità.

Ho gustato splendidi versi che serbano in essi un profondo desiderio di raccontar l’amore, immortalato in tramonti solitari, talvolta fragili, piacevolmente rossi…come fuoco che brucia nel porgere gioia e tormento.

Giovanni Battista Quinto