Nei miei panni, di Steve Fortunato

True story

Le relazioni, i rapporti, le amicizie sono come le piante. Non vivono per sempre, troppa acqua, poca acqua, troppa luce, poca luce, non si riesce mai a capire quale sia la situazione ideale e duratura per favorirne la continuità.

Nei miri panni, Steve Fortunato.jpg

Capitolo 1 Viale Monza

Viale Monza fino a piazzale Loreto e ritorno su via Pado- va. O viceversa. Cammino, o passeggio dovrei dire piuttosto vista la mia andatura, guardando intorno, le bottiglie vuote di birra, i resti di pizza, di kebab e le cartacce abbandonate per strada, infilate negli anfratti dei cancelli, intorno a cestini dell’immondizia stracolmi.

Guardo le nuove vetrine, le attività che stanno preparan- do l’apertura, quelle appena aperte, quelle aperte da tempo. E ad ognuna assegno un tempo di vita. Durerà, non durerà, cosa propone di nuovo, cosa la differenzia dalle altre. Mi soffermo a pensare quali strategie commerciali potrebbe adottare per vendere di più. La maggior parte delle volte ci azzecco sul tempo che ci metteranno a chiudere. Prima solo i cinesi e gli arabi non fallivano mai. Ora anche loro non reggono più, tirano giù la serranda e chiudono bottega.

Cammino e guardo senza vedere.

I miei pensieri sono sempre incombenti sulla realtà che mi circonda e non cerco di sovrastarli o modificarne il livello di suggestione. Li assecondo. Se anche provo a concentrami su quello che ho intorno, sulle persone che incrocio, dura poco, i pensieri prendono il sopravvento e torno a perdermi nel mio mondo parallelo.

Mi capita lo stesso durante le conversazioni. Mi distraggo dopo poco e non ascolto più quello che mi stanno dicendo, non seguo più il filo del discorso se sono in compagnia.

goto:https://books.google.it