Momenti di poesia. Tra le lacrime e l’ipocrisia Amos Grilli

Tra le lacrime
e l’ipocrisia.

E’ come il tempo
d’una farfalla
che dura poco
e poi muore
lo sdegno e la condanna
per ogni ordinario
massacro
della guerra.
Carchi siamo
d’ipocrisia
che celiamo
sotto false
lacrime.
Ci attanaglia
il timore
dell’economia
a rotoli.

La perdita delle cose
che la logica
del possesso
ci illude
che siano conquiste
a pieno merito.
Figli di uno sfrenato
consumismo
agiamo solo
nel credo
dell’accumulo
senza soffermarci
sul pensiero
che alla fine
è tutto
un comodato
d’uso.
Ci torna comodo
il pensare
che commerciare
le armi
risulti utile
allo sviluppo
degli stati
nei quali
anche noi
poggiamo
i piedi.
Siamo gli invasori
sino dai tempi
più remoti
d’ogni suolo
che si estende
nella superfice
del pianeta.
Abbiamo creato popoli
apolidi
gente senza terra
costretta ad esodi
stremanti
in cerca di speranza
che muore
negli abissi.
Io piango
per ogni innocente
che paga
incolpamente
per la brama
dei signori
della guerra
dediti alla distruzione
di questo
mondo.
Io non ho
le sacche lacrimali
d’ un coccodrillo.

Amos.