di Cristina Saracano

Alessandria: Sto pensando, come di solito si scrive sui social, che sono le undici del 25 dicembre 2017 e in questo quartiere periferico sono rimasto solo.

Intorno a me solo campi fangosi e incolti, silenziosi e freddi, le persone, al calduccio, le gambe sotto al tavolo per ore, i bambini rumorosi, gli anziani sonnecchianti tra piatti e posate, i cuochi esperti o improvvisati, stanchi.

E pensare che fino a ieri non mi avete dato pace, mi avete trascinato nei vostri slalom consumistici, nelle vostre corse tra il banco gastronomia e i surgelati.

Sono stato riempito e svuotato, ripreso e persino scambiato nella fretta di comperare tutto.

E alla fine, per paura di dimenticare un ennesimo futile dono, avete dimenticato me quaggiù, tra l’umidità della bassa padana.

Stasera i cassonetti non saranno più in grado di contenere i rifiuti, le vostre bocche saranno impastate per il troppo cibo e penserete a quali doni riciclare.

E tra  tutti i regali che avete fatto, spero almeno abbiate donato un sorriso.