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L’anno scorso si era chiuso a quota 103 superamenti. La denuncia del Codacons: “Commissariare i sindaci che non tutelano la salute”

I limiti sono ambientali e temporali, quando si parla di smog. Gli inquinanti non possono essere fuori controllo per più di 35 giorni all’anno, come chiarito – anche seccamente, nelle ultime ore – dall’Unione europea, che in termini di qualità dell’aria è rigida e pensa a sanzioni serie. La «minaccia», per l’Italia, è che la Commissione la porti davanti alla Corte di Giustizia per le insufficienti risposte all’emergenza. Perché di emergenza si tratta e non si può più ignorare. Gennaio è costato caro ad Alessandria, in termini di salute. In un mese giusto sono stati 9 i giorni fuorilegge, cioè con concentrazioni di inquinanti sopra il limite consentito di 50 microgrammi per metro cubo. Quindi nel primo mese dell’anno, la città si è già giocata oltre il 25 per cento di quei famosi 35 giorni limite. Nel 2017 è arrivata a 103. Di questo passo, ad aprile saranno terminati e tutto l’«oltre» sarà fuori norma.

DATI ALLARMANTI

Negli ultimi giorni, due notizie negative: Alessandria è fra le 39 città più inquinate d’Italia – e occupa i primi posti da maglia nera – e l’amministrazione comunale, che aveva chiuso il centro alle auto nei giorni scorsi, non ha optato per un prolungamento del blocco. Che probabilmente sarebbe stato la scelta giusta. Come da «Accordo Padano», il nucleo storico (il più inquinato) è di nuovo accessibile per auto e furgoni e l’aria, che era diventata meno pesante, non ne gioverà. Non ha spaventato abbastanza quel 125 di giovedì scorso – il livello di concentrazione di Pm10 per legge deve essere al massimo di 50 microgrammi per metro cubo – né il dossier di Legambiente, «Mal’aria 2018 – L’Europa chiama, l’Italia risponde?», presentato alla vigilia del vertice europeo sulla qualità dell’aria. Cinque capoluoghi di provincia hanno oltrepassato la soglia di 100 giorni di smog oltre i limiti; dopo Torino (112 giorni) e Cremona (105), ecco Alessandria con 103. Medaglia di bronzo.  Il 2018 è già partito male: 9 giorni fuori legge secondo la centralina D’Annunzio. Paolo Antonio Missineo, che rappresenta il Codacons in provincia, sta preparando un esposto: «I sindaci incapaci di garantire la salute dei cittadini vanno commissariati» ha ribadito; scriverà alla Procura e al prefetto, come accadrà in tutte le città d’Italia presenti fra quelle 39. Dal Codacons, ribadiscono: «È una situazione che non può più essere tollerata e che richiede l’intervento urgente degli organi preposti. Chiediamo un’inchiesta sulle responsabilità». Se necessario, verranno sequestrate le centraline urbane utilizzate per le misurazioni, per controllarle.

http://www.lastampa.it/2018/02/01/edizioni/alessandria/una-citt-immobile-contro-lo-smog-ora-alessandria-rischia-lesposto-AAnS7pPtXhB12pkEsqX8KK/pagina.html