Racconti: IL SOGNO, di Gregorio Asero

IL SOGNO
Le mie inquietudini di uomo modero hanno origini molto lontane, agli albori della mia giovinezza, quando tutto era ancora da vivere e da scoprire; ma adesso, con la perdita delle illusioni e la dura realtà di questo immondo mondo, cade sul mio corpo, come un macigno, il sentimento della morte.

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Io sono un eroe romantico, almeno mi illudo di esserlo, e sono alla ricerca dell’assoluto ma, purtroppo rimango sempre deluso dalla realtà che si rivela continuamente inadeguata rispetto al mio sogno.


Non voglio farmi intrappolare dai turbamenti che agitano questa mia vita e allora nasce forte in me l’attrazione verso l’ignoto e il misterioso; verso un mondo pieno di sogni, il quale non è null’altro che il dilatatore della nostra realtà, o forse è un’altra realtà, parallela alla nostra, la quale, ci appare come attraverso uno specchio, riflesso verso la nostra realtà.

Ecco spiegato il sogno: esso non è null’altro che la realtà che scorre nel mondo parallelo al nostro; come quando guardiamo fuori, nel buio della notte, da una stanza illuminata; riusciamo a vedere il “fuori” e, nello stesso momento, la nostra immagine riflessa nel vetro, cioè vediamo due realtà.

Allora io dico che di questi mondi paralleli ne esistono un’infinità e solo coloro che hanno molta fantasia riescono a saltabeccare tra una realtà e l’altra; tra un sogno e l’altro.
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