Un uomo, OGNI uomo … di Giovanna Mulas

Un uomo, OGNI uomo, dovrebbe studiare già dalle scuole primarie la vanità di ciò che appare pieno, la pienezza di ciò che appare vuoto; ché ognuno cammina sulle impronte dei suoi predecessori in uno spazio dove il tempo conosciuto solo all’uomo non esiste, sì esiste un eterno che non conosce cambiamenti, e la legge che è stata è la stessa nostra.

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Qui, Ora, consapevoli che il muro più vigoroso, l’eretto con amore e per un bene comune, prima o poi presenta la sua crepa, dove nidificano le serpi del dolore. La storia umana è iniziata e si è evoluta, è riportato, con atti anche estremi di disobbedienza.

Il disagio di essere uomini non lo proviamo solo in certi frangenti terminali della vita, ma anche in situazioni marginali; come di fronte alla meschinità di certe esistenze in società dove i valori sono andati perduti; dove sterili opinioni di ciechi vedenti prolungano l’ignominia di una impossibilità cosciente della vera vita.

Non tutti siamo responsabili delle vittime, ma tutti lo siamo davanti alle vittime; comunque in ginocchio dinanzi alla Storia.

E avviene che, come bestie, si latra, ci si contorce, ci si turba, si fa catarsi da uomini e soltanto, soltanto, per tentare di alleviare l’impotenza di esistere; la paura di un mondo al quale apparteniamo, ma che mai ci è appartenuto… .
©Giovanna Mulas
La scultura è opera di Matteo Pugliese