JacopIgna 150

Memoria sulla Conferenza “Architettura di Ignazio Gardella in Alessandria prima e dopo il secondo conflitto mondiale” tenuta dal prof. Jacopo Gardella per l’inaugurazione della Sede dell’Ordine Ingegneri “Casa Ex Impiegati Borsalino”

ing. Gregorio Marafioti presidente dell’Ordine (2005-2009)

Anni 50/60 – Ritorno alla tradizione e rivalutazione del sentimento e degli affetti popolari.
Parte Quarta – Anni ’50: Ex Taglieria del Pelo

LINK introduttivo GARDELLA visto da Gardella

Jacopo Gardella nel salone dell’ex Taglieria del Pelo davanti ad Autorità e pubblico intervenuti per l’inaugurazione della sede dell’ordine Ingegneri:
Un terzo mito, sovvertito dalla seconda guerra mondiale, era stato quello del progresso tecnico.

Conferenza Jacopo-Autorità 800DSC_0069.jpg

Le straordinarie conquiste tecniche, e le conseguenti e tangibili espansioni dell’industria, dei mezzi di trasporto, dei canali di comunicazione, avevano generato la convinzione che il progresso dei sistemi produttivi avrebbe risolto molti dei problemi vitali che fino ad allora avevano afflitto l’umanità (carestie, malattie, povertà di beni di consumo, scarsità di prodotti agricoli ed artigianali, insufficienza e arretratezza di strumenti di produzione). La guerra è stata una drammatica e spettrale negazione del mito tecnologico; non solo perché durante la guerra la tecnica ha prodotto quantità incommensurabili di armi, munizioni, bombe ed ordigni distruttori; ma anche e soprattutto perché la guerra si è conclusa con il pie terrificante ritrovato della scienza: la bomba atomica. Come era possibile credere ancora nelle bontà del progresso tecnico? A ben guardare tutti i miti sopra commentati derivano da una unica prioritaria fiducia, coltivata senza dubbi e senza riserve, da un unico mito più generale e di tutti comprensivo: il mito della ragione; la convinzione cioè che la ragione sia sufficiente a risolvere ogni problema del mondo. Non è infatti con la ragione che si facilita la comprensione e si promuove la conoscenza tra le varie nazioni (internazionalismo)? E si garantisce la convivenza pacifica di tutti i popoli (pacifismo)? E si promuove e si diffonde la perfezione tecnologica (tecnicismo)? Forse è anche questa fiducia nella ragione, e nelle sue opere, il motivo per cui è stato scelto, per l’architettura dell’epoca, il nome oltre che di Stile Internazionale anche di Movimento Razionalista.

Edifico industriale della ex-Fabbrica Borsalino: Taglieria del Pelo. Progetto arch. I. Gardella – anno 1950

Taglieria del Pelo 700

In questo edificio la ricomparsa di schemi compositivi appartenenti al passato è facilmente avvertibile nella partitura della facciata, composta da un ordine maggiore e da un sotto-ordine minore. L’ordine maggiore è rappresentato dai grandi pilastri alti due piani che terminano contro le mensole aggettanti della gronda; l’ordine minore è rappresentato dalle doppie finestre rinchiuse fra i grandi pilastri, e separate da un sottile pilastrino di colore bianco.

Fronte Taglieria Pelo V900A WP_20190425_005.jpg

Lo schema compositivo è identico a quello dei tanti palazzi rinascimentali, sulle facciate dei quali compare sia un ordine maggiore, rappresentato da grandi lesene risalenti dal basamento al cornicione di gronda; sia un ordine minore, coincidente con le finestre a bifora, separate da un sottile pilastrino di marmo bianco.

Nell’edificio della Taglieria del Pelo la composizione delle facciate è realizzata con forme moderne, ma l’impianto compositivo è uguale a quello di un edificio del passato.

Compare anche qui il rivestimento delle facciate in mattoni a vista – materiale anch’esso legato alle consuetudini costruttive del luogo – che si ritrova negli anni succcessivi: Istituto Tecnico Alessandro Volta (1965).

Prossimo articolo: 6° – Ritorno alla tradizione – Anni ’60:  Istituto Tecnico Alessandro Volta

LINK → GARDELLA visto da Gardella p.6°