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di Enrico Sozzetti  https://160caratteri.wordpress.com

La stagione del ventennale, aperta con l’inaugurazione dell’anno accademico andata in scena il 2 febbraio a Vercelli, vede l’Università del Piemonte Orientale (Upo) alle prese con molte novità. Una delle quali è la prima edizione di ‘Upo Academy’, iniziativa “di science education e public engagement organizzata per gli studenti degli istituti superiori del territorio”.

Dal 19 al 22 febbraio si svolgerà tra Novara e Vercelli con l’obiettivo di “disseminare i risultati della ricerca scientifica e di attuare pratiche di Rri (Responsible research and innovation) con cui si intende la responsabilità da parte dei ricercatori nei confronti della società e la piena disponibilità al dialogo con tutti gli interlocutori coinvolti”. ‘

Upo Academy’ coinvolgerà “oltre ottanta studenti delle classi terze, quarte e quinte di diversi istituti superiori delle province di Alessandria, Novara e Vercelli (parteciperàanche un gruppo di studenti da un istituto di Vittuone, in provincia di Milano) che per quattro giorni – si legge su una nota dell’Ateneo – vivranno una full immersion nei laboratori a stretto contatti con ricercatori e studenti tutor, i quali non solo presenteranno i temi emergenti della ricerca, ma li coinvolgeranno attivamente nelle attività sperimentali.

Per gli studenti che si sono candidati rispondendo all’appello dell’Ateneo sarà una precoce esperienza da scienziati, che si concluderà con la presentazione di una relazione finale, la tipica modalità di condivisione dei risultati adottata dalla comunità scientifica”.

 

Tutto però ruota fra il Campus Perrone e i laboratori del Dipartimento di Scienze del Farmaco e della Scuola di Medicina di Novara e il polo di Vercelli del Dipartimento di scienze e innovazione tecnologica (Disit). Come mai Alessandria, con la sede storica del Disit, non è stata coinvolta? Come mai l’Upo Academy non vede presente una realtà in cui la ricerca ha raggiunto traguardi ripetutamente riconosciuti a livello nazionale e soprattutto internazionale? Alla domanda, l’Ateneo risponde così: “I laboratori del Disit di Alessandria vengono già aperti al pubblico in occasione della Notte dei Ricercatori. Si è deciso, per questa iniziativa, di aprire al pubblico quelli di Novara e di Vercelli. Inoltre si è considerato che per i laboratori del Disit di Vercelli, ‘Upo Academy’ rappresenterà la loro prima apertura al pubblico, poiché sono laboratori di recente allestimento (sono stati terminati pochi mesi fa)”.

E così Alessandria, uno dei cuori della ricerca dell’Upo, resterà, di fatto, ai margini da una iniziativa che apre le porte anche alla provincia di Milano. Una scelta che arriva a pochi giorni dalle parole di Cesare Emanuel, Rettore dell’Upo, che durante l’inaugurazione dell’anno accademico ha affermato che “si registra in positivo l’interazione urbana che si è prodotta tra i poli di Vercelli e Novara, che per l’Upo formano idealmente due quartieri interdipendenti della stessa città”. Le motivazioni del mancato coinvolgimento alessandrino hanno sicuramente le loro ragioni, ma restano alcuni dubbi, legati in particolare alle indiscrezioni raccolte al termine della cerimonia di Vercelli e secondo le quali sarebbe allo studio una revisione profonda di alcune iniziative fra cui proprio la Notte dei ricercatori di Alessandria che potrebbe essere cancellata, oppure ridotta a un evento di piccole dimensioni.