di Cristina Saracano
Alessandria: In questi giorni nella cronaca locale si è parlato di due persone, padre e figlio, che vivono per strada, o meglio, sono stazionati sotto i portici di piazza Garibaldi ad Alessandria.
La crisi economica, le scelte sbagliate, o anche, in alcuni casi la voglia di scegliere una vita diversa, portano alcune persone a trascorrere la loro esistenza in strada, molto spesso senza nemmeno chiedere aiuto alla Caritas o altri centri di assistenza.
L’anno scorso ho conosciuto Stefano, un uomo all’incirca di quarant’anni che da qualche anno vive come clochard nel centro di Alessandria. L’ho incontrato nel cortile della CGIL, dove ha trascorso molte notti dormendo in una tenda un poco riparata e chiacchierando con lui mi è venuta voglia di dedicargli queste righe.
Stefano gira col suo cane
e due grandi sacchi:
uno ha del cibo
e l’altro è una tenda.
Una tenda per casa
dove possono stare
nelle notti più fredde
al riparo dal mondo
che ha scordato che esistono.
Stefano aveva un lavoro,
una donna, una vita abituale,
poi il vetro si è rotto
e son rimaste le schegge
da evitare con cura
per non farsi tagliare.
Ha la barba un po’ lunga,
beve vino in cartoni,
ha la faccia assai buona
di chi non fa del male:
ci parliamo di libri,
anche lui li sa amare.
In un cortile del centro
ci siamo incontrati:
tutt’intorno il lerciume
della gente perbene.
Quelli nel letto caldo,
coi vestiti puliti,
che soltanto per caso,
han saltato le schegge e si credon migliori.
bellissime le righe e bellissimo raccontare di chi vive ai margini
Grazie