di Lia Tommi, Alessandria

L’artista alessandrino Massimo Orsi conduce da qualche anno un progetto di Arte Contemporanea nella carcere di San Michele, ad Alessandria, e ieri, sabato 17 marzo , abbiamo potuto assistere ad alcune realizzazioni della sua attività con i detenuti , in un interessante pomeriggio alla Libreria Mondadori di Alessandria.

Chiediamo all’artista di raccontarci come sono nate le 16 opere pittoriche esposte. Ci risponde che l’idea è quella di far parlare i detenuti, attraverso il loro mondo recluso: i loro racconti, la rappresentazione del loro volto.

Ci spiega che con la cella in sottofondo, la loro realtà più dura , attraverso il fare pittorico, si colora ed esprime il suo impulso vitale; i loro volti, elaborati graficamente,si intersecano con queste due espressioni in un’unica soluzione.

Il perimetro della cella e tutti gli elementi che la compongono sono, proprio per sottolineare la veridicità dell’operazione, riproposti in scala: la cella misura 450×260 cm, e il perimetro rappresentato è 45×26 cm, su una tela di 50×30 cm. Ciascuno sistema la propria cella così come è nella realtà, i servizi possono essere a destra o a sinistra, se ci vivono in due ci sono due letti, altrimenti ce n’è uno solo; i tavoli e gli armadi, tutto l’arredo, sono sistemati secondo lo stesso principio.

La sua scelta dei colori, afferma l’artista, è assolutamente personale e soggettiva. La magia della pittura fa il resto. Nel suo ritratto ha sostituito la cella con il suo logo OK, la” costrizione formale”, che accompagna il suo lavoro da più di 25 anni.

Nel corso del pomeriggio sono stati letti anche i 19 racconti, ispirati alle storie di vita di alcuni detenuti, che Massimo Orsi ha raccolto .

Si sono alternati nella lettura: Massimo Orsi, Piero Sacchi, Giancarlo Adorno, Alberto Valentini e Davide Guerci.

La mostra , dal titolo FACE TO FACE,  è  visitabile fino a fine mese.

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