Figlia della notte, di Irene Rapelli

Sto volando! Non sembra quasi vero
abbia ali rumorose più di stelle
con le palpebre chiuse. E da quelle
farfalle musicate nel pensiero

m’esilio poi nel paradiso nero
in cui m’avvolgo senza l’altra pelle
lasciata a terra. Ed ebbra ribelle
già ballo nuda sul mondo straniero.

Ali selvagge scacciano la morte
ogni volta che il sangue nelle vene
m’illumina lo spettro con l’eterno

fuoco promesso giuntomi alle porte
per risvegliarmi senza le catene
la pulsazione in arresto allo sterno.

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