CHE SIA LA SERA, di Carmelo Salvaggio

che sia

Che sia la sera
rifugio estremo,
urna che conservi
azioni affrontate nel giorno
e sogni da realizzare.
Che sia la sera
fresca sorgente di vita,
calice d’ambrosia
da bere nel silenzio
lontano dal frastuono e dalla noia.
Che sia la sera
solitaria radura nel verde
dove, tolti i calzari,
discorrere con l’anima
scordando la polvere d’impervi sentieri.
Che sia la sera
dono d’un cielo nuovo,
tunica di seta
distesa sui nostri corpi ardenti
splendenti di piacere
immersi nell’estasi dell’universo.

Che sia la sera
pace nella pace,
ultimo approdo
che accolga il breve canto
di me con l’infinito.

01 settembre 2018
Carmelo Salvaggio

O mie speranze antiche