Una luna vanitosa, di Mariella Bartolucci
Sui balconi dell’albergo /
quella notte lontana /
dal mondo,
prima che il lago
m’inghiotisse ,
c’era uno scintillio
carico,
emanato
da una Luna maestosa /
Scavava lunghi
solchi di luce
fino agli abissi
del laghetto,
mio letto di morte.
Forse, come una donna /
vanitosa,
voleva specchiarsi.
Non sopportavo più /
di respirare
senza di te
quella lacustre
dolcezza.
Non ero più bella
come prima.
Se tu fossi venuto,
quell’onda di luce
mi avrebbe resa
orfana
del tuo amore.
Ormai era tardi
e fissai la luna
dentro il lago.
Anche lei
era diventata
un piccolo lampione /
di luce rarefatta.
Lo avrei preso
con le mie mani
e portato
nella terra ferma
insieme al mio corpo /
disfatto,
come un fiore
trascurato.
Quella luna
doveva illuminare
solo le piccole
e isolate barche.
7/12/2018