LA GERMANIA E LO SPETTRO  DELLA RECESSIONE, di Vincenzo Pollinzi

ESTERO

Ricevo e pubblico: dal nostro corrispondente da Hannover, l’amico e poeta Vincenzo Pollinzi 

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La produzione industriale in Germania è diminuita inaspettatamente e bruscamente, rendendo più probabile la recessione. L’industria, l’edilizia e i servizi pubblici hanno prodotto l’1,5% in meno a giugno rispetto al mese precedente, secondo dati emessi di recente dal Ministero dell’Economia. In aspettativa si attendeva solo un calo dello 0,4 per cento.La produzione industriale è persino diminuita del 5%.

Nell’intero secondo trimestre, la produzione è quindi diminuita dell’1,8 per cento. “L’industria è ancora in crisi”, ha commentato il ministero. Le crescenti tensioni commerciali tra la più grande economia americana del mondo e la Cina rendono improbabile una rapida inversione di tendenza.

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Per gli economisti della Banca ING, le cifre del Ministero federale dell’economia sono “notizie devastanti”. I numeri sono “sconcertanti, senza rivestimento d’argento all’orizzonte”, scrivono gli analisti in una valutazione. Ciò significa che attualmente non vi è alcuna speranza di miglioramento: “Dovremmo prepararci per una recessione in Germania”.

Sempre più aziende annunciano che vogliono ridurre la loro produzione nel prossimo trimestre. Le voci pessimistiche ora superavano chiaramente quelle ottimiste. “Attualmente, non è prevedibile la fine della recessione nell’industria tedesca”.E questo suona sicuramente più allarmante dei primi campanelli d`allarme,vista anche la quasi tendenza a ignorare il problema da parte della politica che conta.

Il fornitore automobilistico e produttore di pneumatici Continental ha annunciato mercoledì di annullare i lavori dopo il recente crollo degli utili. Il giorno prima,la Bosch addirittura aveva già annunciato che una domanda più debole, soprattutto per i motori diesel, sarebbe costata prevedibilmente posti di lavoro.

Finora, l’economia in Germania è stata sostenuta dal boom edilizio e dall’entusiasmo dei consumatori per i mercato dei consumi interni e esterni. Di recente, tuttavia, il consumismo delle persone si è appannato di molto. I cittadini tedeschi stanno diventando sempre più cauti quando si tratta di spendere soldi.

È per questo molto probabile che il PIL sia diminuito nel secondo trimestre e potrebbe continuare a diminuire nel terzo.

Alla luce di tutti questi non rosei segnali, gli economisti ritengono che il prodotto interno lordo nel secondo trimestre si sia arenato o probabilmente addirittura ridotto rispetto all’inizio dell’anno. La più grande economia europea è cresciuta magramente solo dello 0,4 per cento nel primo trimestre.È probabile che il PIL sia diminuito nel secondo trimestre e potrebbe continuare a diminuire nel terzo.La maggior parte degli economisti ora ritiene che l`economia tedesca ha subito un calo importante già in primavera. Un prodotto interno lordo in calo non dovrebbe quindi essere evitabile nel secondo trimestre, dichiarano autorevoli fonti della VP Bank. Altre fonti di DekaBank prospettano addirittura  un preludio di „recessione tecnica”, dato che nell’attuale terzo trimestre dovrebbe,seppur leggermente, continuare il calo previsto.

Il continuare dei parziali rallentamenti dell’industria tedesca, gli economisti ritengono che il prodotto interno lordo nel secondo trimestre non sia cresciuto o probabilmente addirittura ridotto rispetto all’inizio dell’anno. L’Ufficio federale di statistica ha pubblicato una prima stima il 14 agosto,secondo i dati a disposizione l`Economia tedesca  è cresciuta dello 0,4 per cento nel primo trimestre.

Difatti la  forte dipendenza della Germania dalle esportazioni, diventa di fatto un boomerang alla luce della più debole economia globale,di pari passo con le controversie commerciali e rischi come la Brexit. Nel 2018, gli Stati Uniti e la Cina hanno acquistato beni “Made in Germany” per un valore di 206 miliardi di euro.L’economia tedesca si sostiene sulla forza economica globale

Attualmente ci sono tre fattori deflazionistici per le economie: un’alta percentuale di industria, un’alta quota di esportazione e un’alta percentuale di esportazioni verso l’Asia,cosi autorevoli fonti della già citata DekaBank ,secondo le quali La Germania segna un punteggio negativo in tutte e tre le categorie e gli sconvolgimenti globali assieme ai prevedibili sconvolgimenti  politici esercitano pressioni sulle società tedesche e sui loro clienti in patria e all’estero.

Un rapido miglioramento non è in vista, anche se gli ordini industriali a giugno con il 2,5% sono più forti da solo due anni, non di più, il che è dovuto solo all`Export all’ingrosso insolitamente quantitativo. “Le prospettive per l’industria tedesca sono attualmente tutt’altro che rosee”, ha dichiarato l’esperto economico dell’Istituto Ifo, Robert Lehmann.

Dax in costante stress: perché l’economia tedesca è così vulnerabile

Sempre più aziende annunciano che vogliono ridurre la loro produzione nel prossimo trimestre. Secondo l’ultimo sondaggio Ifo, stimano le aspettative di produzione negativa come quelle del novembre 2012.Da non sottovalutare il processo irrisolto della Brexit che giocoforza mette ancora più pressione sulla Germania.

fonte: https://www.manager-magazin.de/politik/konjunktur/konjunktur-hiobsbotschaften-aus-der-industrie-a-1280824.html