esule

di Rosella Lubrano

” ESULE “

Vivrò di te, padre,

nei fievoli respiri

di una patria avara,

ove i migliori anni

della novella età,

come evanescenti sogni

si sbriciolano

ai duri colpi del destino.

Ricordi amari

di campi assetati,

gronda solo fatica

su questa terra

che non dona un fiore.

Come scardinar vorrei

gli anfratti di un’ anima inaridita,

scarabocchi di vita,

vergati da inchiostro del cuore,

senza rivoli scuri

di sangue versato !

Basta pianti

di madri oranti,

basta cieli

plumbei di morte,

albe di luce anelo,

luccicchii che sanno di pace,

nell’ attesa che Qualcuno

si accorga di me !