Alessandria modello nazionale di collaborazione fra università e territorio. Basta crederci. Sul serio

di Enrico Sozzetti  https://160caratteri.wordpress.com

Alessandria può diventare un modello nazionale sul fronte della collaborazione fra un ateneo pubblico e l’amministrazione statale. Una novità che dovrebbe decisamente inorgoglire il capoluogo perché il valore del Protocollo d’intesa firmato a Palazzo Borsalino va oltre i contenuti della collaborazione e punta a costituire un progetto apripista destinato a essere declinato prima a livello piemontese e poi sul piano nazionale.

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Se il valore delle competenze, trasversali e multidisciplinari, dell’università permette di aprire le porte di una realtà complessa e delicata come quella della Agenzia delle Entrate, allora vuole dire che l’integrazione fra ateneo e territorio non è solo un semplice slogan, bensì è un autentico valore aggiunto.

Nell’anno in cui l’Università del Piemonte Orientale festeggia il ventennale, ad Alessandria il Dipartimento di Giurisprudenza e scienze politiche, economiche e sociali (Digspes) ha sottoscritto un protocollo d’intesa con la direzione provinciale di Alessandria dell’Agenzia delle Entrate.

La collaborazione istituzionale (la durata è biennale) è stata certificata dall’atto siglato da Salvatore Rizzello, direttore del Dipartimento, e da Vincenzo Giglio, direttore provinciale dell’Agenzia delle Entrate.

Il primo parla di un “accordo rilevante che mancava ancora all’appello”, dopo quelli raggiunti, negli anni, con il mondo dell’avvocatura, della magistratura, del mondo imprenditoriale e di quello della pubblica amministrazione. Giglio dice esplicitamente che “non poteva non esserci una intesa di questo tipo su materie fiscali, giuridiche, civilistiche e giuslavoristiche” e che il progetto “è stato accolto con favore dalla direzione regionale dell’Agenzia delle Entrate che intende portarlo anche nelle altre province”.

Alessandria, proprio con quell’università di cui si sono accorti per troppo tempo solo in pochi, dimostra ancora una volta di avere una visione che va oltre l’intesa di turno. Certo, in questo caso è importante il contenuto che consentirà all’Agenzia delle Entrate di utilizzare tesi ed elaborati su tematiche tributarie, amministrative, civili, penali, giuslavoristiche, fornendo “uno specifico supporto a studenti che abbiano la necessità per poter redigere tesi ed elaborati su questi temi”, così come è fondamentale per gli studenti poter passare, sul campo, dalla teoria alla pratica.

Ma quello che forse conta ancora di più è l’ennesima dimostrazione pratica del valore dell’ateneo e delle competenze in grado di esprimere.

La famosa ‘città universitaria’ di cui Alessandria discetta a ogni piè sospinto in realtà è in buona misura proprio questo. Una progressiva integrazione e trasversalità, un costante travaso di competenze, una interazione proficua fra ambienti diversi, settori economici, servizi pubblici, ricerca di base e avanzata. Ovviamente c’è poi l’aspetto dei servizi agli studenti, dalle mense alle residenze e ai luoghi di aggregazione, rispetto ai quali dopo vent’anni dalla istituzione dell’università i passi in avanti si contano solo sulle dita di una mano.

Un ateneo non è il valore aggiunto solo della città in cui ha sede. È il fattore attrattivo, per competenza e autorevolezza, di un intero territorio. Però per esserlo fino in fondo, è necessario che sia al passo con i tempi, veloci, della società e dell’economia. Un esempio arriva dal recente avvio del corso di laurea di medicina.

Arriva come sdoppiamento di quello di Novara e l’impostazione è quella tradizionale. Ma in altri casi, come il corso di giurisprudenza portato a Novara o quello di economia sdoppiato ad Alessandria, si è cercato di aggiungere elementi nuovi, distintivi, caratterizzanti.

Una medicina tradizionale quanto può essere attrattiva e aggiungere valore all’attività sanitaria? Deve contenere competenze nuove e trasversali come, per esempio, elementi di diritto sanitario, di sociologia, di economia, perché la medicina è, sì, cura, ma anche gestione a tutto tondo di pazienti e strutture.

Ad Alessandria, come confermato durante la Giornata scientifica organizzata dall’azienda ospedaliera, stanno lavorando per un accordo con questi contenuti. Il ritardo c’è (il corso già partito), comunque i margini per correggere e introdurre contenuti qualificanti esistono ancora. Basta volerlo. E qui si apre la grande scommessa sul futuro.