Racconto di me (MARIA), Maria Cannatella

Maria Cannatella

Parlo di me con chi mi capisce,

sa apprezzarmi e rispettarmi.

Piango di me,

quando i miei silenzi,

diventano neri abissi.

Quando la nostalgia,

cattura la mia anima.

Canto con me,

perchè amo le belle canzoni,

quelle che mi fanno emozionare,

le stesse che mi fanno sognare e piangere.

A volte a bassa voce,

altre quasi a gridare,

per farmi ascoltare da questa solitudine.

Racconto di me,

alle persone importanti,

quelle di cui mi fido.

A loro che regalo un pezzo della mia storia,

di questa insignificante vita.

Con altre, sono invece un libro chiuso,

nessuno può leggerlo senza il mio volere.

Anche se lo volessero aprire,

troverebbero solo fogli bianchi.

Perchè non a tutti si raccontano certe emozioni.

Rido di me, da sola,

tutte le volte che combino qualcosa,

qualche marachella fatta per distrazione.

Rido sempre con me,

perchè mi piace farlo,

mi fa stare molto bene.

La risata, svuota il cuore dalle lacrime.

Urlo con me tutte le volte,

che la rabbia mi assale.

Quando le ingiustizie,

prendono il posto del rispetto,

della vera educazione.

Dall’indifferenza tra gli uomini,

di noi stessi.

Scrivo di me all’infinito,

tutte le volte che l’ispirazione,

arriva alla mia anima,

facendo nascere poesie.

Vivo di me, di questa vita confusa,

che giorno dopo giorno,

mi dona le forze per combattere,

che mi fa arrabbiare e gioire,

allo stesso identico modo.

Ascolto di me, tutto ciò che ho da dire,

nelle mie preghiere della sera,

ricordando mio padre,

ringraziando Dio, attimo dopo attimo,

per avermi donato la vita,

anche se non perfetta.

Prego per me e per tutte le persone,

che fanno parte della mia vita,

rendendola speciale.

Sogno per me, un grande futuro,

ricco di emozioni, ottima salute,

tanti veri sorrisi.

Scherzo con me, per le cose buffe,

che mi fanno ridere.

Perchè ridere è meraviglioso.

maria cannatella@

riservati tutti i diritti

Assegnato premio Atlantide il 21/3/18

dal concorso  PERSEPHON  Fior di poesia