LA SOLITUDINE, di Gregorio Asero

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LA SOLITUDINE

Accanto a lui era accovacciata la solitudine.
Come terza incomoda
cercava di rubarlo all’amata.
Intorno c’era il chiarore della mezza luna
e respirava l’odore dell’eternità.
Portava le chiavi arrugginite della porta del dolore
che sapeva come aprire.
E chi mai avrebbe potuto dare aria alla mia anima?

Accanto a lui era accovacciata la solitudine.
E quando i battenti della porta
si aprirono su cardini arrugginiti
simile al suono del mio cupo lamento
il malvagio gracidare dei pensieri
fece spazio al tuo dolore.

Accanto a lui era accovacciata la solitudine.

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da “Come le foglie al vento”

gregorio asero

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