Alessandria today è lieta di presentare “Voglia di vivere”, di Rinaldo Ponassi

Collana Le impronte puntoacapo-editrice. Rinaldo Ponassi, Voglia di vivere (storia vera) pp. 94 € 12,00 ISBN 978-88-6679-111-9

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Voglia di vivere non è un romanzo, bensì una dolorosa storia vera, che l’autore ha vissuto in prima persona e che alcuni di noi hanno condiviso durante il suo svolgersi. Con poche pennellate, con l’abilità di un pittore consumato, Rinaldo ha efficacemente tratteggiato in poche pagine le due figure dominanti della sua vita: il papà, Alberto, il suo vero maestro di vita ed una persona molto importante ai fini della sua formazione, e Cinzia, l’amatissima moglie, nonché anima del libro. La sua presenza è costante e la sua figura si percepisce dalle parole accorate con le quali Rinaldo la ricorda. Il loro è stato un amore intenso e insostituibile, dal quale è nata Chiara, la loro unica figlia. (Dalla Presentazione di Gian Pietro Bernuzzi)

Sembrava una giornata come tutte le altre, e non potevamo certamente presagire che avrebbe rappresentato l’inizio del nostro calvario e dato una svolta terribile alla nostra vita. Quando tornai a casa dal lavoro, Cinzia mi disse di avere notato un gonfiore all’altezza della scapola sinistra: sembrava la puntura di un insetto, ma mia moglie era sicurissima di non essere stata punta. Preoc- cupato, la esortai a consultare il medico di famiglia, che le prescrisse una pomata e la tranquillizzò.

Poiché il gonfiore persisteva, anzi non accennava a diminuire, quasi la costrinsi a recarsi al Pronto Soc- corso. Il dottore di turno, dopo averla visitata, la sottopose ad una serie di esami e pronunciò la sua dia- gnosi, una delle tante che, da lì in poi, avremmo collezionato. A suo parere, si trattava di infiammazione alla cartilagine ossea: le prescrisse dosi massicce di cortisone e la rimandò a casa.

Non solo non si verificarono miglioramenti, ma il quadro generale peggiorò, perché ai malesseri già de- scritti si erano aggiunti un forte mal di schiena e dolori diffusi. Per chi l’aveva in cura, questo avrebbe do- vuto suonare come un campanello d’allarme; invece, dopo una TAC alla spina dorsale, le fu diagnosticata una piccola lombosciatalgia da discopatia.

Secondo il parere dei sanitari, Cinzia, data la giovane età, non poteva essere affetta da un cancro o da qualcosa di grave: pertanto nessuno si preoccupò di valutare il qua- dro clinico generale e nessuno si accorse delle ghiandole linfatiche che, aumentando di volume, premevano sui nervi, provocandole dolori insopportabili. Non potrò mai dimenticare né perdonare questa superficiali- tà, perché la vita di mia moglie ne fu compromessa per sempre. A quel punto, Cinzia decise di consultare il neurologo che curava sua madre.

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